di Carlo Barbagallo
L’allarme lanciato dalle Ong è stato rilanciato da Il Corriere della Sera con un articolo di Fiorenza Sarzanini: gli stanziamenti per i Centri d’accoglienza dei migranti/profughi sono esauriti, i Centri stessi sono al collasso e molte associazioni fra due giorni rischiano d’essere sfrattati dai locali che occupano. Per evitare che l’intero sistema nazionale crolli occorrono subito 600 milioni di euro ma entro la fine dell’anno la cifra totale deve arrivare a un miliardo di euro.
Lo stanziamento governativo ha toccato il fondo già nell’aprile scorso e l’ultimo sollecito per il ministero del Tesoro, che non ha avuto riscontro, è stato inviato quindici giorni fa. Fiorenza Sarzanini traccia un eloquente consuntivo: Sono 131 mila gli stranieri sbarcati sulle nostre coste nel 2016, che sommati a quelli dello scorso anno fanno arrivare a 159.763 le persone ospitate nelle strutture, alle quali vanno aggiunti circa 15 mila minori non accompagnati. Stranieri che chiedono lo status di rifugiato e dunque devono essere assistiti sino al termine della procedura. Oltre 13 mila sono nei centri di prima accoglienza, poco più di 22 mila nel sistema Sprar. Gli altri sono sistemati nelle strutture temporanee dove vengono forniti vitto, alloggio, assistenza sanitaria. I servizi sono assicurati dai gestori che hanno vinto le gare d’appalto, oppure da chi ha dimostrato di avere i requisiti ed è stato inserito nelle liste delle prefetture che — a ogni sbarco — devono provvedere allo smistamento dei migranti. Ma sono sei mesi che i pagamenti sono bloccati e la maggior parte ha già fatto sapere di non essere più in grado di sostenere le spese.
Le spese (in media) che sostengono i Centri d’accoglienza sono di circa 100 milioni di euro al mese. Il Viminale ha sospeso da aprile l’erogazione dei fondi, ed ora c’è il rischio tangibile che sia le strutture governative, sia le onlus, organizzazioni umanitarie, strutture private, la Croce Rossa che hanno siglato convenzioni con Comuni e Regioni, corrono il rischio concreto che migliaia di persone si ritrovino senza assistenza.
Ora si apprende che in più circostanze sono state evidenziate le difficoltà economiche per far funzionare il sistema nazionale dei Centri d’accoglienza. Poco più di due settimane addietro il Dipartimento guidato dal prefetto Mario Morcone, con scarsi risultati, ha fatto nuovamente presente le criticità della situazione.
Un disastro annunciato? Sembrerebbe così dal momento che le associazioni hanno firmato un ultimatum: il 30 settembre, se mancheranno ancora i soldi, salteranno gli accordi stipulati con prefetture e Comuni.
E per i migranti/profughi che l’Italia sta ospitando cosa si prospetterà per il “dopo”? Matteo Renzi sta pensando ad un commissario straordinario ed ha in mente Piero Fassino, un uomo già sconfitto nelle ultime elezioni che può essere ancora e ulteriormente sacrificato nel caso fallisse in questa nuova mission impossible?